La Lattoferrina, l’arma “bianca” dei mammiferi
contro virus e batteri
La Lattoferrina è un fattore di protezione che gioca un ruolo fondamentale nella risposta immunitaria dei mammiferi alle infezioni, soprattutto nella risposta innata, ed è presente in maniera significativa già nel latte materno. E’ una proteina che ha diverse funzioni biologiche, tra le quali legare e rilasciare il ferro, per cui fa parte della famiglia delle transferrine.
Inibisce la crescita di molti agenti patogeni, non solo attraverso il sequestro di quel ferro libero così utile ai batteri, ma anche inibendo l’adesione dei microbi alle cellule ospiti occupando dei siti per loro strategici, distruggendo le membrane delle cellule infette e, infine, contrastando la formazione del biofilm polimicrobico sulle mucose.
La Lattoferrina è molto simile tra le varie specie e l’omologia tra uomo e bestiame è del 77%. Viene prodotta e secreta dalle cellule degli epiteli ghiandolari; la concentrazione è molto alta nel colostro (8 mg/mL), si dimezza nel latte maturo (3,5-4 mg/mL), è presente in livelli ancora inferiori nelle secrezioni esocrine. E’ interessante sapere che questa proteina viene comunque prodotta, in minime quantità, anche dai globuli bianchi del sangue.
I livelli di Lattoferrina nel latte materno diminuiscono gradualmente e pertanto anche il bambino allattato al seno potrebbe essere privato di questa protezione dopo i primi mesi di vita. L’importanza della Lattoferrina nella prevenzione delle infezioni anche gravi è stata documentata da alcuni studi sull’utilizzo di colostro bovino nei nati pretermine e nei neonati a rischio, che hanno dimostrato l’azione protettiva della Lattoferrina bovina verso sepsi ed enterocoliti necrotizzanti.
La Lattoferrina protegge anche dalle infezioni respiratorie importanti del bambino come la bronchiolite, inibendo la crescita del virus respiratorio sinciziale e dell’adenovirus fin dalla prima fase dell’infezione. L’utilizzo della lattoferrina bovina è stata utilizzata anche per trattare il virus dell’influenza A in vitro.
La notizia particolarmente interessante in questo momento storico è che la Lattoferrina agisce in maniera protettiva proprio nella prima fase delle infezioni virali. Infatti può prevenire la replicazione del virus bloccandolo prima che entri nella cellula poiché interagisce direttamente con quei recettori cellulari che costituiscono il primo sito di ancoraggio del virus sulla superficie cellulare (HSPG).
Questo meccanismo della Lattoferrina si è dimostrata particolarmente efficace nel contrastare la penetrazione dei coronavirus all’interno delle cellule dell’epitelio nasale. Dopo il primo l’ancoraggio, i virus si accumulano sulla superficie cellulare e riconoscono dei più recettori più specifici che permettono loro di entrare, quasi fossero una porta di ingresso, all’interno della cellula stessa. Tra questi è incluso il recettore dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE2), di cui si è sentito molto parlare in questi giorni, una proteina della famiglia delle metallopeptidasi in grado di agganciare i terminali del virus e facilitarne l’ingresso all’interno delle cellule.
Fu durante la prima epidemia di SARS-CoV del 2002 che alcuni autori scoprirono come la lattoferrina interferisse con l’ingresso del virus nelle cellule coltivate umane e ne descrissero la modalità d’azione.
Possiamo utilizzare pienamente queste conoscenze per difenderci oggi da SARS-CoV 2
Altra informazione importante che risguarda specificamente il coronavirus di quest’anno è che, sebbene si pensi che il virus SARS ‐ CoV ‐ 2 si trasmetta principalmente tramite goccioline respiratorie, in realtà può invadere gli enterociti, cellule dell’epitelio intestinale causando sintomi di tipo gastroenterico e agendo anche da serbatoio del virus.
I sintomi gastrointestinali possono essere la prima manifestazione clinica nei neonati e anche l’unica manifestazione nei bambini. Inoltre, il latte materno precoce e la lattoferrina in particolare, possono promuovere lo sviluppo di un ambiente intestinale, costituito dal microbiota e dalle “giunzioni strette” tra cellule della mucosa locale, in grado di rafforzare le difese innate dei neonati e non solo!
La Lattoferrina favorisce la crescita del microbiota intestinale “buono” con azione antinfiammatoria e di immunomodulazione.
Anche se questi effetti e meccanismi specifici non sono stati ancora testati su SARS ‐ CoV ‐ 2, possiamo comunque tenerli presenti nel considerare l’utilizzo della lattoferrina a scopo preventivo, poiché hanno influenzato altri coronavirus di struttura molto molto simile. Questo ogni medico lo sa ed è per questo che si sta diffondendo l’utilizzo della Lattoferrina nella prevenzione di CoVid 19.
Prepariamoci quindi alla sfida della prossima stagione autunno-inverno, aggiungendo al nostro bagaglio di protezione questa utilissima arma naturale di cui la natura ci ha fatto dono fin dal primo vagito.
(a cura della Dott.ssa Lucilla Ricottini)