La carenza di ferro: cause, sintomi e cura

Carenza di ferro

Cresce, nel mondo, il numero di anemici. Una stima divulgata alcuni anni fa dalla Fondazione CHARTA (Center for Health Associated Research and Technology Assessment) parlava di 700 milioni di persone affette da anemia; secondo l’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) la carenza di ferro (o anemia sideropenica) è il disturbo nutrizionale più comune e diffuso, che interessa un quarto della popolazione mondiale.  Nel 2016 l’anemia sideropenica è risultata essere una delle principali cause di anni vissuti con disabilità (Years Lived with Disabilities).

Quali sono le cause dell’anemia sideropenica?

Nel 50% dei casi di mancanza di ferro vi è una carenza nutrizionale e nell’altra metà alcune patologie croniche, quali malattie infiammatorie intestinali, insufficienza renale, sanguinamenti uterini gravi, post-partum, ulcere, allergie alimentari, processi neoplastici e chemioterapia.

Gli specialisti raccomandano un’alimentazione variata ed equilibrata, ma questa spesso si rileva comunque insufficiente ed allora diventa indispensabile ricorrere all’integrazione. Gli integratori più diffusi sono a base di sali organici ferrosi (solfato, succinato, fumarato, gluconato o lattato), da assumere preferibilmente a stomaco vuoto, ma che vengono scarsamente assorbiti e non sono ben tollerati dalla maggior parte dei pazienti. Il bisglicinato è la forma di ferro meglio assorbibile, con una biodisponibilità del 95%, oltre al ferro liposomiale. E’ sempre bene seguire le indicazioni del medico curante, che saprà indicare il tipo più adatto a seconda delle singole esigenze, stabilendo i tempi e i modi della somministrazione.

Cause e fattori di rischio

L’anemia è una condizione clinica caratterizzata dalla diminuzione del numero di globuli rossi e/o del contenuto in emoglobina, dovuta a perdita o a insufficiente produzione di sangue, con conseguente riduzione del trasporto di ossigeno nel sangue. Si fa diagnosi di anemia quando l’emoglobina scende sotto i 13 o 14 g/dL nell’uomo e sotto i 12 o 13 g/dL nella donna. Esistono differenti forme di anemia e non tutte sono responsive al trattamento nutrizionale.

Fra quelle che lo sono, la più comune è l’anemia sideropenica, una forma di anemia cronica determinata dalla mancanza del ferro, che si caratterizza per la presenza di globuli rossi piccoli e pallidi (microcitosi, ipocromia).

È l’anemia più tipica dell’infanzia e dell’adolescenza, ma ne possono essere affetti anche gli adulti (uomini e donne), sia a causa di perdite di sangue che per difetti nell’assorbimento del ferro.

Altra causa di anemia è la carenza di vitamine del gruppo B; in questo caso i globuli rossi si presentano piuttosto di volume aumentato. La carenza di Vitamina B12, in particolare, può essere determinata da una dieta inadeguata (un’alimentazione vegetariana o vegana poco equilibrata, diete rigide o monotone e ripetute, alcolismo cronico), da un inadeguato assorbimento (gastrite cronica, atrofia della mucosa gastrica, celiachia, tumori maligni, farmaci), dall’aumentata richiesta di vitamina (ipertiroidismo, accrescimento), dalle patologie epatiche e renali e, infine, dall’uso prolungato di alcuni farmaci quali la metformina o gli inibitori della secrezione gastrica.

La carenza di vitamina B9 o acido folico, è imputabile ad una inadeguata assunzione di cibi freschi o a cotture prolungate dei vegetali, a malassorbimento, ad elevate richieste in particolari fasi della vita (gravidanza, allattamento, aumento del metabolismo) o, ancora, alla perdita per filtrazione esterna durante la dialisi.

Sintomi della carenza di ferro

In genere con una mancanza di ferro si avverte un senso di debolezza e spossatezza (questi sintomi sono tra i più frequenti nelle donne, soprattutto in caso di mestruazioni). Ma ci sono anche altri segnali a cui prestare attenzione, particolarmente quando la carenza di ferro non è ancora in fase avanzata. In questo caso si manifestano alcuni sintomi che, se riconosciuti, costituiscono dei veri e propri campanelli di allarme: fragilità di unghie e capelli; infiammazioni delle mucose come la cheilite angolare (piccoli “spacchetti” agli angoli della bocca); la sindrome delle gambe senza riposo. In fase avanzata, invece, si parla di anemia da carenza di ferro (detta anche anemia sideropenica), cioè una diminuzione di emoglobina nel sangue. In questo caso i sintomi sono più evidenti: astenia, pallore, capogiri, tachicardia e persino difficoltà respiratorie.

Terapia dell’anemia sideropenica

La terapia dell’anemia da carenza di ferro consiste nella somministrazione per via orale di Sali ferrosi. Il Ferrotech è un prodotto a base di ferro bisglicinato, Vit C, Vit B6, B12, acido folico e lattoferrina, molto efficace nel trattamento dell’anemia.

La presenza di un sale di ferro altamente assorbibile con biodisponibilità al 95% e delle vitamina B9 (acido folico), rendono questo prodotto particolarmente indicato per la correzione degli stati carenziali, ma anche nei casi di aumentato fabbisogno quali la gravidanza, l’attività sportiva, l’adozione di uno stile alimentare vegetariano.

La formulazione arricchita di Lattoferrina costituisce una prerogativa del Ferrotech ed aumenta sensibilmente l’efficacia del prodotto.

Proprietà e benefici della Lattoferrina, elemento di fondamentale importanza per il trasporto del ferro nel flusso sanguigno

La lattoferrina, presente nel Ferrotech, è una molecola scoperta circa 50 anni fa e sulla quale vi sono in letteratura più di 3000 studi che ne descrivono le caratteristiche.        E’ una proteina che ha diverse funzioni biologiche: è un fattore di protezione che gioca un ruolo fondamentale nella risposta immunitaria dei mammiferi alle infezioni, soprattutto nella risposta innata, ed è presente in maniera significativa già nel latte materno; lega e rilascia il ferro, per cui fa parte della famiglia delle transferrine; inibisce la crescita di molti agenti patogeni, non solo attraverso il sequestro di quel ferro libero così utile ai batteri, ma anche inibendo l’adesione dei microbi alle cellule ospiti occupando dei siti per loro strategici. La lattoferrina offre un valido meccanismo di difesa contro batteri, virus e funghi patogeni.

Come funziona la Lattoferrina

La lattoferrina presente nel Ferrotech, oltre a possedere le notevoli proprietà antimicrobiche già descritte, svolge il compito di trasportare il ferro nel sangue con capacità due volte superiori rispetto a quella della transferrina. Recenti studi clinici hanno dimostrato come la lattoferrina possa chelare il Ferro e trasportarlo intatto all’intestino, rendendolo disponibile per le necessità dell’organismo. Grazie a questo fine meccanismo di regolazione dell’omeostasi sistemica del ferro, la lattoferrina ripristina i valori fisiologici di ferro sierico totale e di ferritina, migliorando i valori di emoglobina, transferrina e, infine, il numero di globuli rossi.

 

 

Letteratura di riferimento

  • Pammi M. Suresh G. Enteral lactoferrin supplementation for prevention of sepsis and necrotizing enterocolitis in preterm infants (Review). Cochrane Database of Systematic Reviews 2017; 6:1-58
  • Lo ̈nnerdal B. Nutritional roles of lactoferrin. Curr Opin Clin Nutr Metab Care 2009; 12:293–297
  • Ochoa T. J. Cleary T. G. Effect of lactoferrin on enteric pathogens. Biochimie 2009; 91:30-4
  • Lo ̈nnerdal B. Bovine Lactoferrin Can Be Taken Up by the Human Intestinal Lactoferrin Receptor and Exert Bioactivities. JPGN 2011;53: 606–614
  • King C. J. A Double-Blind, Placebo-Controlled, Pilot Study of Bovine Lactoferrin Supplementation in Bottle-fed Infants. JPGN 2007; 44:245-51
Ferrotech, indicato nei casi di carenza di ferro

FERROTECH

Ferro basso; anemie; gravidanza; sport

FERROTECH è indicato nei casi di ferro basso e di aumentato bisogno di ferro come in gravidanza ed accrescimento.

La presenza della lattoferrina conferisce attività antimicrobica e ripristina i valori fisiologici dell’emoglobina .

Contiene: 30 capsule 550 mg.